L'aquila di sangue è un presunto metodo di esecuzione descritto nelle saghe norrene. Si dice che la vittima venisse posta prona, le costole recise dalla spina dorsale con un'ascia e i polmoni estratti per formare una forma simile ad ali sanguinanti.
Le fonti storiche sull'aquila di sangue sono limitate e controverse. Molti storici ritengono che sia una leggenda o un malinteso di testi poetici. Le descrizioni variano tra le fonti, con alcuni resoconti che non menzionano l'estrazione dei polmoni.
L'esecuzione dell'aquila di sangue è menzionata in diverse saghe, tra cui la Saga di Orkneyinga, la Saga di Harald Finehair e la Gesta Danorum. Si dice che sia stata eseguita, tra gli altri, su re Ælla di Northumbria da Ivar il Senz'Ossa e sui figli di Ragnar Lothbrok in vendetta per la morte di Ragnar.
Non ci sono prove archeologiche definitive che supportino l'esistenza dell'aquila di sangue. Alcuni studiosi hanno suggerito che potrebbe essere stata una forma di tortura rituale o una metafora poetica per descrivere la brutalità della guerra.
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